Simone Sandri è il nostro Head of R&D e Software Platform Development Manager e lavora con un team internazionale di 85 persone dislocate nelle sedi di Bologna (Italia), Spreitenbach (Svizzera), Warrendale (USA) e Ruse (Bulgaria). Un "gruppo di nerd", come alcuni potrebbero dire, che sono principalmente ingegneri softwaristi, ma anche tecnici di supporto.
Con Simone abbiamo discusso delle tendenze future nel settore dei parcheggi, delle soluzioni touchless e dell'applicazione mobile di HUB, JPass.
Com'è stato lavorare in remoto con il team di ricerca e sviluppo?
Il lavoro a distanza non è stato poi così diverso dal solito, per noi: ci siamo abituati per via delle diversi Paesi e fusi orari dei membri del nostro team. Siamo stati efficienti da subito, probabilmente il team più veloce ad adottare il lavoro a distanza!
Abbiamo già utilizzato strumenti digitali come WebEx e Jira, che utilizziamo per tenere traccia dei compiti e dei progetti. Non è stato un cambiamento improvviso, perché il primo team ad adottare il lavoro a distanza è stato l'Italia, poi alcuni negli Stati Uniti hanno seguito l'esempio prima ancora che fosse richiesto dalle amministrazioni locali, e infine Svizzera e Bulgaria. Non farò il nome del colpevole, ma qualcuno ha lavorato in compagnia di cani molto esuberanti, che ci tenevano proprio a partecipare alle riunioni in video chiamata...
Quali sono le principali tendenze future nel mondo dei parcheggi?
Sono sicuro che ci sarà una ulteriore, notevole accelerazione delle soluzioni senza biglietto LPR. La targa come identificazione dell'utente è un punto fermo del settore da anni ormai, ma ciò di cui gli utenti hanno bisogno al giorno d'oggi sono modi aggiuntivi, soluzioni ancora più avanzate in modo da non dover nemmeno abbassare il finestrino dell'auto per accedere al parcheggio. Mi riferisco al free-flow, ai biglietti digitali e alla tecnologia mobile. Il futuro del parcheggio è quello di essere il più possibile senza contatto.
Come può HUB rimanere sempre al passo con le richieste degli operatori e degli utenti?
Abbiamo già prodotti che rispondono a queste esigenze, quindi possiamo proporre prontamente le soluzioni di cui hanno bisogno. Per quanto riguarda lo sviluppo del software, il team ha adottato processi agili per anni e ci ha permesso di adattarci alle evoluzioni delle richieste del mercato. Siamo facilmente adattabili ai cambiamenti e possiamo realizzare nuove implementazioni in poche settimane.
Il futuro è digitale. In che modo JPass è un'opzione adatta per gli utenti e gli operatori che cercano un'esperienza di parcheggio senza contatto?
È molto semplice: JPass permette di prenotare, accedere, pagare e uscire da un parcheggio senza nemmeno toccare gli schermi delle periferiche, né i loro pulsanti. Come? Attraverso il Bluetooth, che è nativo di ogni moderno smartphone, ed il biglietto digitale. Si può anche far personalizzare JPass: per farlo customizzare con colori e branding dell'operatore o del parcheggio servono pochi giorni lavorativi.
Fatto curioso, in HUB abbiamo due Simone Sandri, stesso nome e cognome. Siete HUBbers da molto tempo, e il vostro "codice identificativo" viene dal vostro primissimo ruolo in azienda: puoi dirci di più?
Sono Simone Sandri FP, che sta per "FAAC Parking" che è il primo nome dell'organizzazione, una volta che ha iniziato a nascere dalla casa madre del gruppo FAAC. L'"altro" Simone è SI, che sta per "Sistemi Informativi" in inglese. Ci sediamo ad un solo piano di distanza l'uno dall'altro presso la sede centrale, ma questa sovrapposizione di nomi esiste ormai da quasi 15 anni - e da allora innumerevoli telefonate sono state reindirizzate da una all'altra!